TFR e TFS, tutto quello che c’è da sapere: cosa sono, a chi spettano, ma soprattutto quali sono le differenze da considerare
Con il termine TFR e TFS si intendono delle cifre di denaro che spettano al lavoratore in caso di indennità di liquidazione oppure buonuscita nel caso di fine rapporto con l’ente – amministrazione di appartenenza. In particolare, la sigla TFR indica il Trattamento di Fine Rapporto, mentre il TFS indica il Trattamento di Fine Servizio. A volte il TFS è indicato anche come indennità di fine servizio.
TFR: cos’è
Il TFR è il trattamento di fine rapporto che spetta a tutti i lavoratori assunti con contratto a tempo determinato dopo il 30 maggio 2000 oppure ai lavoratori assunti dopo il 1 gennaio 2001 con un contratto a tempo indeterminato.
TFS: cos’è
Il TFS, invece, è il trattamento di fine servizio riconosciuto ai dipendenti pubblici assunti prima del 1 gennaio 2001 con un contratto a tempo indeterminato. Tutti i lavoratori che non rientrano nel TFR sono assoggettati al regime TFS fatta eccezione nel caso di un sistema di pensione integrativa.
Il dipendente, come peraltro riconosciuto per legge, può richiedere di riscattare l’importo una volta terminato il periodo di lavoro oppure valutare di destinare la cifra ad un fondo di pensione a cui ha aderito o ha intenzione di aderire. Importante: per il trattamento pensionistico è possibile anche riscattare alcuni periodi come: il servizio militare oppure il periodo di studi universitari.
TFR e TFS dipendenti pubblici
TFR e TFS differiscono per la tipologia di lavoratori e per il calcolo compenso. Il TFS, trattamento di fine servizio, spetta ai lavoratori della pubblica amministrazione che, entro il 31 dicembre 2000, hanno con un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Il TFR, ossia trattamento di fine rapporto, spetta a tutti i lavoratori della pubblica amministrazione con contratto stipulato dopo il 31 dicembre 2000, ma anche i lavoratori con contratto di lavoro dipendente di altri settori.
La differenza tra TFR e TFS riguarda anche il compenso. In caso di TFS, viene computato l’80% del valore dell’ultimo stipendio in busta paga diviso per 12 mesi e moltiplicato per il numero di anni utili per ottenere la buona uscita. Invece, il TFR, si va ad incrementare il 31 dicembre di ogni anno con un tasso variabile dall’1,5% in misura fissa e dal 75% in base all’indice dei prezzi accertato dall’Istat.
Dipendenti pubblici, tutti hanno diritto al TFS?
Come abbiamo visto, il TFS riguarda tutti i dipendenti pubblici assunti a tempo indeterminato prima del 2001, ma esistono anche alcune forme sostitutive. Se un dipendente pubblico ha deciso di sottoscrivere un Fondo Pensione Complementare di categoria, questo sostituirà il TFS.
Differenze tra TFS e TFR
Una ulteriore differenza tra TFR e TFS riguarda anche la natura del trattamento. Come riporta anche Wikipedia infatti il TFS aveva anche una componente previdenziale, per cui una piccola quota veniva versata direttamente dal dipendente.